Quest'anno voglio di scrivere di più, più blog, più bollettino, raccontarti quello che faccio e come lo faccio, ma anche quello che vedo che mi piace e che mi fa pensare.

Questo è il web che mi piace, dove puoi leggere, scoprire, trovare persone che hanno qualcosa da dire, che lo esprimono e rendono accessibili le loro idee nella maniera più aperta possibile. Senza registrazioni, senza accettazione dei termini di utilizzo, senza dovere «condividere i tuoi dati per un paio di infradito orrendi». È questa la bellezza di internet, la condivisione del sapere, accessibile a tutti.

Le novità che lanciano Facebook, Instagram ecc sono sempre meno attraenti e, ormai lo sai, questi sistemi proprietari stanno perdendo il loro appeal su di me. Ogni volta che apro Facebook vedo sempre le stesse cose, dalle stesse pagine / persone e non è questo quello che voglio. Il suo algoritmo si chiude a spirale su se stesso e finisci mangiare sempre la stessa minestra. Per questo voglio pubblicare sul mio sito, e vorrei leggerti allo stesso modo. Apri un blog, abbi il tuo dominio, abbi dubbi!

Questa sensazione che si è andata acuendo in me da quando per la prima volta ho scoperto (grazie a Jeremy Keith) la filosofia IndieWeb «a people-focused alternative to the "corporate web"» che si riassume in tre concetti chiave:

  • Your content is yours
    • When you post something on the web, it should belong to you, not a corporation. Too many companies have gone out of business and lost all of their users’ data. By joining the IndieWeb, your content stays yours and in your control.
  • You are better connected
    • Your articles and status messages can go to all services, not just one, allowing you to engage with everyone. Even replies and likes on other services can come back to your site so they’re all in one place.
  • You are in control
    • You can post anything you want, in any format you want, with no one monitoring you. In addition, you share simple readable links such as example.com/ideas. These links are permanent and will always work.

Il processo è lungo, lo so, ma intanto schiariamoci le idee su cos'è il web. Per troppa gente internet è Facebook (Millions of Facebook users have no idea they're using the internet). Per me ciò si tradurrà in scrivere e curare emmaboshi.net, scriverti questo bollettino, poi spargere i link a casa degli altri, ovvero sui siti delle aziende del momento (Facebook, Twitter, Medium ecc).
Certo per scrivere questo bollettino uso Mailchimp, e l'archivio dei Bollettini è ospitato da Mailchimp sui suoi server. Un giorno, quando chiuderà, quegli archivi andranno persi, ma almeno avremo la nostra copia via mail. Poi un giorno perderemo anche l'archivio delle mail — eccheccazzo! — vabè sarà stata una bella esperienza avere questa nostra corrispondenza, no?

Basta pipponi, veniamo al sodo:

  1. Ho scritto del perché e del percome vent'anni fa l'ascolto di un disco mi svoltò la vita e il lavoro Al riparo dei pericoli.
  2. Ho anche raccontato come ho affrontato il progetto grafico di Un manifesto per i settant'anni della Costituzione Italiana.
  3. Sto pettinando la mole di contenuti storici del blog, prestando attenzione tra le altre cose alle pagine filtrate per categoria, ad esempio quella dedicata agli Spettri musicali che contiene dodici scritti di Pasquale Pignalosa datati 2008 circa che sono bellissimi.
  4. Sono rimasto a bocca aperta guardando il lavoro di Studio Lernert & Sander per Hermès Tie the knot. Hanno fatto uno spot tutto dialoghi su come si allaccia una cravatta, con colpo di scena. Che bravura. Ogni volta che vedo qualcosa fatto da Studio Lernert & Sander ho una specie di paralisi.
  5. Questa campagna per Ok Cupid (sito di incontri) firmata da Wieden + Kennedy e Toilet Paper (Cattelan + Ferrari) è super, sia a livello visivo che concettuale.
  6. Ogni tanto mi piace guardarmi i video di The 8-Bit Guy, un mega nerd specializzato in retro-computing in cui mi sono imbattuto tempo fa cercando non so cosa («suono tasti vecchia tastiera» o giù di lì). Capitai all'epoca su un suo video che spiegava nei minimi dettagli il processo di restauro di un vecchissimo computer anni 80 scassato, rendendolo praticamente nuovo di zecca. Hai ragione a pensare «Ma te sei fuooori», non mi metto a discutere, ma è facile affezionarsi a questo ragazzone attempato (che realizza comunque video fatti benissimo). Una delle sue rubriche è l'unboxing mensile. Ogni mese riceve decine di scatole da tutto il mondo di fan che gli mandano vecchie cose elettroniche e lui gira un video ogni mese in cui le apre, descrive ogni pezzo che c'è dentro ecc. Prova a guardare l'unboxing di dicembre (ad oggi 156.437 visualizzazioni) e dimmi se non stai lì fino alla fine a vedere cosa esce.
  7. Nino Frassica è un idolo per me, ogni cosa che dice mi fa scompisciare, è sempre elegantissimo, imprevedibile, minimale. Per me è un faro di creatività. Il suo oroscopo ormai è un classico. Guardalo in video.
  8. Magic Johnson e Isaiah Thomas che fanno pace è commovente. Il perché è così toccante è riassunto qui (te lo incollo dal sito di Sky):
    1. In principio fu un duro fallo di Magic ai danni di Isiah, a dimostrazione che in campo non esistono amicizie e che nulla è più importante della vittoria; quindi fatti più gravi, come il fatto che Magic lo ritenesse responsabile dello spargimento delle voci che riguardavano la sua omosessualità, in seguito allo storico annuncio del 1991 della sieropositività della leggenda dei Lakers. Infine la questione legata al Dream Team di Barcellona 1992, quando Johnson si schierò dalla parte di Michael Jordan e Scottie Pippen, impedendo che Thomas – leader di una delle migliori squadre della NBA, ma acerrimo rivale dei Chicago Bulls – venisse giustamente convocato nella squadra più forte di sempre. Una freddezza andata avanti per decenni, prima che ieri sera i due venissero rimessi nella stessa stanza uno di fronte all’altro per la prima conversazione “seria” tra loro, il tutto immortalato dalle telecamere di NBA TV per uno speciale “Players Only”.
  9. Quanto mi piace West Side Story (se non l'hai visto GUARDALO), le musiche, i costumi, le scene, tutto. Il mio pezzo preferito è la scena in cui cantano America.
  10. Altro genere ma sempre nello spettacolo la Scena delle ingiurie della Gatta Cenerentola è super.

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