Eccomi finalmente e buon anno, nel caso fossimo ancora in tempo. Sono settimane che sto riordinando furiosamente casa. Sai quelle cose che fai una volta ogni morte di Papa e finiscono per rapirti? È come una sorta di valanga, inizi mettendo una bolletta dentro l’apposito raccoglitore di bollette, e finisci a precipitarti da Leroy Merlin per comprare una scaffalatura in metallo dalla portata mastodontica.
Ho iniziato con una vera bolletta da mettere a posto, ma quando sono tornato alla libreria per rimettere il raccoglitore nell’apposito paradiso del raccoglitore, ho trovato una scatola piena di manuali di istruzioni e garanzie di elettrodomestici, con quegli inutili scontrini sbiaditi, diventati ormai bianchi.
Il passaggio decisivo, però, è avvenuto quando ho deciso di affrontare la cantina. Il luogo in cui da generazioni tutto viene stoccato e dove di recente è stato trovato un uovo di dinosauro. Schiuso.
«Ecco dov’era il duplicato della chiave della macchina che non trovavo da anni! Questi sacchetti da aspirapolvere in quale aspirapolvere andranno? Ma guarda, il mio primo cellulare! Quante emozioni. Eeeeh guarda questa scatola piena di lucine per l’albero di Natale che quest’anno ho comprato inultimente altre lucine per l’albero di Natale.»
«Guarda, migliaia di viti, e qui altre viti, ma con i loro rispettivi tasselli, è già un’altra categoria di archiviazione, ah e questi sono quei tasselli speciali in metallo per appendere i lampadarquanti diavolo ne ho guarda quaaaa. E queste rondelle quante diamine sono, va bene le metto tutte in questa scatolina che chiamerò la scatolina delle rondelle. E questa? Sembra un rondella ma ha questa strana forma, sarà sempre una rondella? Boh. Creiamo una nuova scatolina, la scatolina delle rondelle con strane forme.»
E via così per ore, giorni, settimane, fino ad oggi. Per questo ancora non mi sono fatto vivo.
Ho scoperto che riordinare, come stirare (che io chiamo ‘ordinare la superficie irregolare dei vestiti per riportarla all’ordine’), sono attività che mi mandano in trance rilasciando grandi quantità di dopamina, lasciandomi stremato e felice alla fine. Dottore, è grave?
Mi viene in mente il titolo di un libro di architettura dell’informazione, che ho solo leggiucchiato, che è How to Make Sense of Any Mess. Non è bellissimo come titolo? Provare a riordinare una quantità così eterogenea di dati è davvero un'impresa titanica, ma fa molto bene, e sono sicuro che aiuta anche quando si tratta di organizzare la vastità di informazioni di un sito, o di una pubblicazione. O forse è solo un mio trip.
E tu, come stai? Accumuli o selezioni? Raggruppi o chissene?
Mentre ci pensi, ecco la lista di cosine che voglio raccontarti:
- Qualche tempo fa ho provato il tool di Facebook ‘chiedi un consiglio’ per posti dove mangiare bene a Venezia— ove mi sarei recato qualche giorno dopo a vedere una mostra di Osvaldo Licini al Guggenheim che però ora è finita mi dispiace per te ma valeva la pena e comunque se vuoi vedere qualcosa dell’opera di Licini ti metto qui la ricerca immagini di Google ma online non rendono come dal vivo — beh su Venezia ho ricevuto tantissimi consigli, tanto che li ho raccolti in una pagina web che magari può essere utile anche a te un giorno. Di sicuro lo è per me.
- Hai notato che il mio sito ha una nuova grafica? Ancora non ho fatto il mega annuncio ufficiale perché non è ancora finito finito (sì ma quando mai un sito è finito finito?), vorrei smussare due asperità, ridurre alcune larghezze e altre spolveratine, ma visto che è online e siamo fra di noi, te lo posso dire. Guardalo con gli occhi del work in progress. Sono mesi che ci lavoro e sono davvero super contento di dove siamo. In breve:
- prima di tutto volevo dare al sito un’impronta tipografica più spinta. Dopo mesi di ricerca sui nuovi font che servissero a questo scopo ho scelto il National, per la sua straordinaria leggibilità (ricordi che ti parlavo qualche bollettino fa di un font di cui mi ero perdutamente innamorato, era il National), affiancato al Canela, scelto per il suo stile elegantissimo e senza tempo, è il font che uso per i titoloni, quello che si può permettere di avere un po’ più di estroversione. Che bel lavoro che fanno insieme, rappresentano davvero quelli che sono i miei valori estetici. Ok non esageriamo, ma anche sì.
- volevo anche migliorare il modo di esplorare i progetti, quindi ho pensato a dei filtri per settore (cultura, impresa, istituzioni ecc) e per tipo di lavoro (loghi, web design, pubblicità ecc)
- volevo aggiungere al blog la possibilità di pubblicare dei semplici link esterni interessanti, un modo per salvarli per me, ma anche per renderli pubblici. Sono link work-related, design, grafica et al. Quelli più assurdi li tengo da parte e te li mando qui.
- il codice l’ha pensato e scritto modo, che dal 2010 (nella persona di decarola) ha seguito tutte le evoluzioni del sito e quindi aveva un discreto bagaglio di esperienza. Non era un lavoro facile, non ti sto a raccontare com’era dolcemente complicato il progetto grafico che gli ho passato. Modo non solo l’ha razionalizzato, ma ci ha costruito una styleguide (una libreria di componenti riutilizzabili) che puoi vedere su fractal.emmaboshi.net, dove ogni elemento del sito è isolato e catalogato. (NdA Grazie ragazzi, so che mi state leggendo, ma non è ancora finitaaaaa!)
- Per non parlare del tempo di caricamento della pagine che ora è stato abbattuto vertiginosamente, sempre grazie al lavoro di sviluppo. Magari non te ne accorgi neanche, ma è proprio lì che è strabiliante. Uno si accorge del tempo di caricamento solo quando un sito è lento, dando la colpa alla rete, al telefono, o a questo buco nell'azoto, ma molto spesso è il sito che è stato fatto male.
- Ah c’è una sorpresa giù nel footer (il piede di pagina), dimmi se la vedi.
- Soprattutto fammi sapere che ne pensi in generale, ci tengo.
- Breve indicazione su come commentare il lavoro di un grafico: inizia sempre con «Che bello, che bravo, che giusto» poi, se proprio devi, aggiungi un «ma, secondo me,» e dopo scrivi la critica. Mi raccomando! :-)
- Sì ma il link? Ok ora visita emmaboshi.net
- Ho scoperto quante cose mi mancano per essere un vero navigatore web sicuro andando su securitycheckli.st. James Bond scansate.
- Non uso mai Siri, perché non mi capisce, oppure sono io che non mi spiego bene, boh fatto sta. Se solo potessi registrare una frase con la mia voce, che ha senso per me, e Siri avesse un comando associato forse allora inizierebbe ad avere senso. Questa lista di comandi rapidi potrebbe tornare utile.
- Mastercard ha fatto uno di quei salti che fanno impazzire i grafici. Ha deciso di togliere la scritta dal logo e di presentarsi solo col simbolo (i due cerchi sovrapposti) stimando che oltre l’80% delle persone riconosce il simbolo senza dover leggere il nome dell’azienda. Che stile!
- Un tipo ha girato uno spot pazzescamente divertente per vendere la Honda Accord del 1996 della sua fidanzata. È talmente bello che poteva bastare questo come link per il mese. Guardalo qui.
- Non so come mi sono imbattuto in questo thread di Reddit in cui persone che hanno lavorato in hotel e ristoranti di lusso raccontano le storie più assurde che hanno visto, ma è molto interessante: People who work in high class restaurants and hotels, what is the most ridiculous, stereotypical “rich person” thing you’ve ever experienced someone has done?