Hai ragione, il mese scorso ho saltato il ciclo, è stato un mese faticoso, ma ora preparati ad un bollettino doppia razione. Un temporale estivo di storie, link, opere e omissioni.
Questo sarà il bollettino più ricco della storia e tu dirai «ma perché non ne hai scritti due di bollettini, uno a giugno e uno a luglio?» al che ti risponderei «il mese scorso è stato un turbinio di lavoro e cose simili» e tu giustamente «sì ma ora mica ho due giorni per legger» «MA LEVATI!» LOL scusa tvb ecc.
Hai sentito la faccenda della Ferragni agli Uffizi? Dal canto mio se lei decidesse di fare un tour per tutti i musei d’Italia, con o senza Daverio, e li raccontasse su Instagram sarebbe una figata sia per noi utenti che per il sistema museale, ma temo non avverrà mai.
In compenso hai visto che Mahmood ha girato il video del suo ultimo brano all’interno del Museo Egizio di Torino? Vorrei tanto andarci, al Museo Egizio, e una parte della mia voglia l’ha scatenata guardare i video che hanno realizzato durante il lockdown e che sono raccolti in Le passeggiate del direttore.
Questo mix di pop star e musei però non può non riportarmi alla mente il meraviglioso video di Beyonce e Jay-Z al Louvre. Forse te ne avevo già scritto in qualche bollettino passato, ma anche solo rivederlo ora mi fa emozionare, per la plasticità dei corpi, lo stile delle coreografie, la palette dei colori, tutto.
Sono sicuro che esistano anche altre situazioni in cui popstar e grandi musei si sono incontrati, se ti vengono in mente scrivimele.
Per la serie un sito non è mai ‘finito’ oggi siamo alla puntata milleduecento dell’evoluzione di emmaboshi.net, il mio tesoro online, casa di tutti i miei progetti dal 2004, strumento di lavoro e da qualche anno casa di tutto il mio mondo, blog, shop, extra, pizza, panini, bibbite.
Passando mesi e mesi ad appuntarmi liste di migliorie a questa o quella parte di sito, ad un certo punto arriva il momento di metterne a parte il mio alter ego, il virtuoso della tastiera Decarola, lo sviluppatore che da 10 anni segue tutto quello che è il codice. Insieme alla sua ciurma di frontenders chiamata modo, conosce ogni remoto anfratto di quel mare dei Sargassi che è il mio sito.
Alcune delle migliorie che abbiamo fatto sono visibili, altre lo sono meno, ma non per questo ecc. Te le voglio raccontare per farti capire quanto lavoro si può mettere in un sito a cui tieni, e che grazie a questi sforzi ti restituisce tante soddisfazioni perché, ricorda, il tuo sito sei tu (l'ho appena inventato, ma è carino come aforisma no?).
Tra le migliorie visibili e di grande impatto:
- Ho voluto creare una pagina dedicata ad un indice completo dei lavori, dal giorno zero ad oggi. Mi piaceva l’idea che il sito fosse utile anche a me, capita che lo usi io stesso per ripescare alcune vecchie cose oppure per fare un giro down memory lane. È nata così la pagina Tutti i progetti nella quale ho cercato di elencare e ricostruire tutti, ma proprio tutti, i progetti fatti negli anni, anche se alcuni sono sicuro di non essere riuscito a tracciarli perché troppo indietro nel tempo.
- In aggiunta a questa pagina autocelebrativa, ho anche voluto dare uno spaccato dei lavori in corso, forse anche per averne una visione complessiva io stesso. Sono così comparsi quelle righe con il pallino che lampeggia. Le hai viste? Volevo che sembrasse quasi un tabellone delle partenze di una stazione, con i pallini che lampeggiano per i treni in partenza. Torna a visitare quella pagina. Come avrai visto di alcuni progetti non posso citare il nome del cliente, dannati accordi di non divulgazione. Il fatto di non potere parlare di un progetto dev’essere elemento centrale nella trattativa iniziale di ogni progetto, questo è più un remainder per il me stesso del futuro, ma magari è utile anche a te.
- La pagina Tutti i progetti eredita la sua forma dalla pagina Tutti i post del blog che raccoglie, indovina un po’, tutti i post del blog. Il mio blog era nato nel 2007, in piena ondata web due punto zero, dove l’utente da semplice fruitore passivo di contenuti ne diventava produttore. La cosa di migrare seicento e passa post da blogger, a wordpress ed infine a craft cms, ha fatto sudare non poche camicie a Decarola per la parte di database e non poco budget per me. Lezione da imparare? Non saprei, tipo «Non cambiare troppi CMS?»? Non è molto emozionante come morale.
- Siamo tornati a curare la pagina 404, cioè la pagina di errore che compare quando non si trova un contenuto. Mi piaceva l’idea che fosse divertente (che novità!), pur rimanendo una pagina ‘spiacevole’, che non dovrebbe mai comparire, ho voluto dargli un twist inserendovi una immagine pescata a caso da una cartella piena di immagini belle, provare per credere (refresha più volte).
- Tipografia, non si è mai in pari con la tipografia sul web, in particolare con la dimensione di ogni singolo pezzo di testo in qualsiasi contesto. È qui che passo le mie notti, a cercare di capire come rendere più chiaro, ad esempio, che «su mobile questo è un titolo h3 e quest’altro invece un h4» (cambiamo la dimensione? Il grassetto? Il colore? Lo spazio prima e/o lo spazio dopo?). Sento Decarola che invoca tutti i santi in dialetto teramano quando lavoriamo su questo, ma la tipografia è davvero cruciale per fare il bello e il cattivo tempo per una pagina web. Puoi vedere gli stili tipografici che abbiamo cesellato visitando questa pagina, ma troverai anche gli altri pezzi della libreria di componenti riutilizzabili che costruisce il mio sito.
- Filtrare progetti su mobile. Questo è il tipico titolo di card su Trello all’interno della quale poi mi dilungo in oscure elucubrazioni rivolte più a me stesso che a chi svilupperà. Quando si progetta un sito c’è sempre da chiedersi come l’utente si aspetta di arrivare a ciò che gli interessa. Ad esempio sul mio sito il focus primario è sui progetti che ho realizzato, ma l’utente, quando arriva sui miei progetti, come si aspetta di trovarli ordinati? Per tipo di lavoro svolto (identità, web, pubblicità ecc) o per settore di attività del cliente (impresa, cultura, eventi ecc), o addirittura in ordine cronologico? Nel dubbio io ho previsto tutte e tre queste viste, ma prediligendo quella per settore di attività del cliente infatti quando apri la pagina Progetti li trovi raggruppati così. In tutto questo svolgono un ruolo chiave i filtri, cioè quei link che ti aiutano a pulire i risultati, mostrandoti i progetti che appartengono ad una sola categoria (che sia identità oppure impresa e via così). Vabbè tutto questo pippone per dire che su mobile, prima di queste migliorie, i filtri occupavano troppo spazio, anzi erano proprio stravaccati sul divano a gambe divaricate con le briciole sulla panza, mentre ora sono molto più pettinati e si sbracano solo se l’utente vuole vederli sbracati. Prova per credere: visita da telefono, ma va bene anche da desktop, questa pagina.
Ma passiamo a quelle meno visibili, ma che rendono il sito una bomba in egual misura, il virgolettato qui è di Decarola:
- «siamo passati da http normale ad https», hai presente che molti dei siti che visiti hanno un lucchetto nella barra degli indirizzi? ma soprattutto quelli che non ce l’hanno ti segnalano quello spiacevole «Sito non sicuro». Quel lucchetto indica una connessione sicura, e tutti preferiamo una connessione sicura nella vita no? È un primo passo verso una progressive web app che poi Andrea un giorno ci spiegherà cos’è.
- «abbiamo implementato il lazy load nativo», che io ho inteso come una miglioria tecnica che abbatte il tempo di caricamento delle pagine piene di immagini, cioè tutte le pagine del mio sito, facendoti scaricare l’immagine solo quando ci stai davvero arrivando. Quindi carica prima le immagini che sono above the fold (cioè subito sullo schermo quando apri una pagina), e quando inizi a scrollare, e solo allora (credo), carica le immagini che stanno per essere necessarie. Questo penso piaccia a Google, ma soprattutto piace all’utente perché la pagina si carica in un attimo. E ci aggorgiamo delle performance di caricamento di un sito solo quando ci vuole una vita a caricare una pagina, vero?
- abbiamo aggiornato Craft, il validissimo cms che gestisce i contenuti del sito. C’erano cartelle che davano errori e tante altre piccole cose che andavano corrette, ma ogni volta che metti le mani su queste cose finisce che ci perdi una giornata intera costellata di imprecazioni.
Beh e tutto questo è quello che riguarda le novità su emmaboshi.net. Non vedo l’ora di sapere che ne pensi, fammi sapere se ti piace! E ora passiamo alla lista di link più sicura del web, stavolta ne abbiamo tanti:
- Ho pubblicato un nuovo progetto, che mi è piaciuto da matti realizzare, è il redesign dell’identità visiva e sito internet per il consorzio sìc. Guarda il progetto.
- Torte orrende e inquietanti, tanti auguri.
- Un bimbo che a 12 anni di Seattle viene abbandonato dal padre, diventa adulto, mette su famiglia e realizza dei video in cui spiega come fare tante piccole cose (ciappini in bolognese) che suo padre non gli ha mai insegnato. Oggi ha un canale YouTube con 2,5 milioni di iscritti.
- Il mio nuovo podcast preferito in assoluto è OMJ Podcast, realizzato da un afro italiano di 25 anni di Parma, figlio di un pastore pentecostale. Ho riso ascoltando le differenze tra gli accenti italiani dei Ghanesi e dei Nigeriani, ho scoperto quanto razzismo intrinseco c’è nei nostri comportamenti, ho imparato quanto spirituale sia la cultura di alcune zone d’Africa e tanto altro.
- Mi sono commosso leggendo «il vissuto» degli operatori sanitari durante i primi mesi di pandemia. Le ho lette scritte di loro pugno su un sito che si chiama vissuto.intensiva.it e la prima che ho letto è questa.
- Mi ha impressionato il video in cui Black Parents Explain How to Deal with the Police
- Sul sito 8m46s.com puoi provare quanto sono lunghi otto minuti e quarantasei secondi, il tempo che il poliziotto ha tenuto quel ginocchio sul collo di Floyd. No sono neanche riuscito a fare passare un minuto.
- Ho scoperto la storia potentissima della bandiera A man was lynched yesterday
- Bello questo video di Afroitalian souls che parla di razzismo in italia raccontato da chi lo subisce nel quotidiano.
- Un riepilogo delle librerie di icone che si possono trovare online, utile ai designer.
- Questo incredibile scatto di Room Raters mi ha fatto scoprire la storia della Nave per ricerche oceanografiche Calypso di Jacques Cousteau.
- Potentissimo spettacolo di Dave Chapelle: 8:46, già dal titolo avrai capito l’argomento. Il talento che ha lui di toccare tutte le corde dell’animo umano è sorpredente.
- Canzone dei Nirvana creata con l’intelligenza artificiale? Eccola.
- Interessante questo articolo su Gli stati del design, che aiuta a progettare per il web pensando ogni componente nei suoi diversi stati: Ideal State, Empty State, Error State, Partial State, Loading State.
- Letterform Archive ha reso disponibile a tutti il suo sterminato archivio di grafica. Il sito è bellissimo ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
- Sto leggendo Svuota il carrello, il maketing spiegato benissimo, di Gianluca Diegoli. Finalmente un testo scritto bene, e anche divertente, che spiega tutte le strategie di marketing che io, da grafico, non conosco.
- Lunga vita ai siti personali.
- Se ti piacciono, come piacciono a me, i libri antichi e strani potresti trovare interessante l’account Twitter Incunabola.
- Vabè Stripe ha rifatto il sito ed è di una bellezza unica. Poi giustamente c’è tutto un thread che rileva dei problemi di accessibilità e altro.
- Beh te l’avevo detto che sarebbe stata lunga, ma ce l’abbiamo fatta. Sono esausto e forse anche tu.