Ti voglio raccontare questa storia che mi ha molto colpito: l’altro giorno ho incontrato per caso la bibliotecaria delle mie scuole superiori. Era da venticinque anni che non la vedevo, o meglio, qualche volta l’ho intravista da lontano, ma non avevo mai interagito, non si ricorderà mai di me.
Così l’altro giorno ci incrociamo sotto un portico affollato, io la riconosco perché praticamente è identica all’epoca, ma lei naturalmente non mi può riconoscere. Ai tempi della scuola avevo i capelli lunghi fino a metà schiena, gli occhi pieni di fiducia. Inoltre lei era la nostra bibliotecaria, una sola persona, noi studenti eravamo un variopinto branco di capre puzzolenti.
L’Istituto Statale d’Arte a Bologna (detto ISAB) era una scuola particolare: aveva sede in centrissimo, all’interno di un ex convento schiacciato tra una ex chiesa e il liceo classico dei fighetti ad alto reddito. C’erano torri, cortili, palestra con il soffitto a volte, statue e graffiti dappertutto, aule con soffitti alti nove metri, un luogo meraviglioso che negli anni Novanta era come vivere un rave all’interno di un monastero abbandonato.
In questo brodo acido sono entrato quattordicenne di provincia con la riga in mezzo e sono uscito diciannovenne con la coda.
Tra le innumerevoli propaggini poco esplorate c’era anche una misteriosa ‘cripta’, una vera cripta sotto terra, dove trovava il suo spazio una preziosissima biblioteca di libri e riviste d’arte. La biblioteca era a ‘scaffale chiuso’ ovvero se volevi un libro o una rivista dovevi chiedere alla bibliotecaria di aprirti gli scaffali, a quel punto potevi curiosare tra i libri.
Questo spazio era gestito da una sola persona: la Bergonzoni, una minuta e distinta signora, che riusciva a sopportare noi adolescenti ribelli e l’isolamento forzato sotto terra. Era bianca cadaverica, ma sempre sorridente.
A frequentare la cripta c’eravamo solo io, lei e qualche altro strano essere come noi attrattз dai libri.
La Bergonzoni in quegli anni ha avuto un ruolo cruciale. Con pazienza e comprensione ha preso me e i miei tumultuosi 17 anni e mi ha indicato un sentiero che, con i miei capelli davanti agli occhi, non vedevo. Era A KURTURA!!! I LIBBRI!!! EEE COSE DA SAPE’! Scusa dovevo sdrammatizzare un po’ altrimenti mi commuovevo.
Mi ha suggerito dei libri, me li ha dati in prestito (hai capito che figata le biblioteche?!?), non mi ha sgridato troppo quando li riportavo in ritardo e me ne consigliava degli altri.
Insomma l’altro giorno l’ho beccata per strada e tutti questi pensieri che ti ho scritto mi sono passati davanti come un flash. Allora l’ho fermata e gliel’ho detto. Si ricordava di me! L’ho ringraziata per il suo lavoro, per la direzione che anche grazie a lei ho imboccato. Si è commossa e mi ha detto che visiterà il mio sito per vedere i miei lavori, chissà se le piaceranno.
E tu invece, hai avuto qualcunə che ha cambiato la direzione della tua adolescenza e ti ha portato a essere quel che sei oggi?
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Ma veniamo all’elenco numerato più indirizzato del webbe:
- Qualche settimana fa sono stato al Salone e ho raccolto alcuni stampati bellini. Ti racconto tutto in un video che ho pubblicato su YouTube Un grafico al Salone 2022, dura 4:33, il tempo perfetto di una sosta sul water.
- Quando ero in giro per Milano ‘ho fatto anche queste storie’ su Insta.
- Ho pubblicato il progetto di identità visiva che ho curato per lo studio Tracce, uno studio di architettura e ingegneria. L’icona è una T disegnata a mano da me, una traccia di terra, anche i colori sono quelli della terra. Guarda il progetto completo.
- Ho raccontato su Insta una artista che ha avuto una grande influenza su di me e non solo su di me (vedi Olimpia Zagnoli e Giorgia Lupi per citarne alcune). Si tratta di Sonia Delaunay, guarda il post in cui ne parlo.
- Un grande progetto durato anni, con partenze e pause, è il progetto di branding e webdesign per Guido, la libreria di corsi online di marketing fondata da Enrica Crivello e Ivan Rachieli. Qui trovi il progetto completo.
- Hanno anche parlato di me e del nostro lavoro insieme in questa puntata del loro podcast in cui paragonano il mio ruolo al ruolo di Nala nel Re Leone.
- Sono stato a Reggio Emilia a vedere alcune mostre del festival Fotografia Europea e te le ho riassunte in questo reel su Insta.
- L’ispirazione, questa sfuggente nuvoletta, come trovarla? Come richiamarla quando c’è bisogno? Ho raccontato alcune mie tecniche su invito di Nicole Zavagnin per la sua newsletter qualche mese fa. È stata così gentile da consentirmi di pubblicare il testo anche sul mio blog: Ispirazione selvatica e dove trovarla.
- Sono stato allo UX Day di Faenza e in un talk che parlava di accessibilità si è parlato anche di accessibilità linguistica portando il buon esempio della provincia di Bolzano che ha una versione in lingua facile del suo sito.
- Magari sei tra i trenta milioni di persone che l’hanno già visto, ma io l’ho scoperto solo ora. Hai presente quella musica che mettono di sottofondo prima dei concertoni giganti? Beh a quanto pare si mette spesso Bohemian Rhapsody dei Queen e capita che la folla oceanica inizi a cantare. Brividoni!
- Il giubileo della Regina, 75 anni di regno, ok. Sul canale YouTube ufficiale della Royal Family hanno pubblicato questo delizioso sketch (sì uso la parola delizioso ok?) tra la regina e Paddington il TENERO ORSETTO.
- Essere creativi è un privilegio economico? Se lo chiede Alessandro Sahebi in questo lungo pezzo che NON ho letto ancora, ma che credo sia interessante. Anzi se lo leggi e me lo riassumi mi fai un piacere :-)
- Instagram ha ora un suo font, Instagram Sans, e qui raccontano il perché e il percome.
- Ho visto un video dove un architetto analizza le bellissime architetture di Grand Budapest Hotel
- Occhiali assurdi, molto berlinesi, se un giorno andiamo al Barghain ce li mettiamo: Koboraum
- Ho ribeccato on line uno dei miei grafici idoli di inizio anni duemila. Ho divorato le sue immagini e il suo stile all’inizio del mio lavoro: THS Thomas Schostok
- Archivio di grafiche arabe, bellissimo vedere le varianti di stile calligrafico. È un account su Insta.