Nato ad Amsterdam nel 1927, Bob Noorda è stato il graphic designer dietro a tantissimi loghi di grandi brand italiani. Ha iniziato la sua carriera come freelance a Milano nel 1956, lavorando per aziende come Pirelli, Olivetti e La Rinascente, e facendo emergere sin da subito il suo stile grafico semplice, essenziale, di sintesi, derivato direttamente dalla scuola del Bauhaus. Come freelance e con la sua successiva agenzia ha introdotto in Italia il concetto di Corporate identity, l'immagine aziendale: un'idea già ben presente in America, ma ancora sconosciuta in Italia nel 1956.
La sua grafica è spesso descritta come "architettura" per la sua capacità di creare strutture visive che guidano l'occhio del lettore attraverso il messaggio.
Qualche sua opera?
- la Metropolitana di Milano, per la quale Noorda ha disegnato la grafica delle stazioni, creando un sistema di segnaletica che comprende ancora oggi il nome delle stazioni, i percorsi e le indicazioni per raggiungere i treni e le uscite;
- Mondadori, ancora oggi riconoscibile per il suo design semplice e elegante;
- Feltrinelli, per non farsi mancare neppure i competitor;
- Agip, ripensando il vecchio logo in maniera più moderno e riconoscibile;
- Coop, di un bel rosso fiammante;
- Hera, la società di servizi con sede a Bologna ma attiva in diversi comuni italiani;
- Regione Lombardia, strafamoso il suo marchio dal design semplice e funzionale.
Noorda credeva che il design dovesse essere facile da leggere, quindi spesso utilizzava font semplici e colori contrastanti per creare un'atmosfera visiva efficace. Anche per questo è considerato uno dei più importanti designer italiani del Novecento e la sua opera grafica è ancora oggi apprezzata per la sua essenzialità e sintesi.
Io non sono da meno, ma ci sono anche personaggi più famosi di me che hanno tratto ispirazione da lui, come Massimo Vignelli, con il quale Noorda ha co-fondato l'agenzia Unimark International: per fare solo un esempio, a Vignelli (e Unimark) fu assegnato il progetto per la Mappa della metropolitana di New York City, usando come ispirazione quella di Milano.