Ispirato da questo articolo su Creative Boom provo a localizzare sulla mia esperienza i suoi punti chiave per realizzare il BRIEF PERFETTO (musica drammatica in sottofondo). Consapevole della impossibilità di raggiungere l’obiettivo, userò il condizionale come se non ci fosse un domani:
Brevità: il brief dovrebbe essere conciso, evitando informazioni che distraggano dagli obiettivi principali.
Chiarezza: il brief dovrebbe comunicare chiaramente ciò che si vuole ottenere, identificando il problema che il noi creativə dovremo affrontare.
Identificazione: occorrerebbe individuare il problema principale in modo accurato, anche quando è mascherato da problemi diversi.
Contesto: è importante comprendere il contesto in cui il progetto vivrà, analizzare l'urgenza e le motivazioni del cliente.
Volontà di cambiamento: bisognerebbe valutare quanto l'azienda sia disposta davvero a trasformarsi, prima di iniziare il percorso creativo.
Misurabilità: il brief dovrebbe definire alcune metriche chiare per valutare il successo del progetto. Questa parte, quando si parla di identità visiva, è praticamente impossibile.
Condivisione: prima di condividere il brief con noi creativə, sarebbe consigliabile internamente per raccogliere opinioni e allineare gli obiettivi.
Coinvolgimento: durante il briefing, è importante coinvolgere noi creativə nella storia della vostra organizzazione raccontandoci quali sono le sfide che affrontate.
Il brief è il punto di partenza di ogni progetto, e indica la direzione verso cui indirizzare la nostra ricerca creativa.
Lavoriamoci insieme!
Questo post fa parte del Metodo Boshi, un luogo di ispirazione e incontro tra creativз che ho fondato io, Emmaboshi, per condividere le mie conoscenze sul mestiere di grafico. Visita metodoboshi.com.