Ciao,

l’altra sera stavo tornando dalla Festa dell’Unità di Modena, sì la fanno ancora infatti anche io ero un po’ stupito, insieme alla mia amica Brunella e riflettevamo, infreddoliti dalla giazza atomica che c’era all’Ippodromo di Modena quella sera (la Festa la fanno lì), che da quando sono passato da Mailchimp a Substack come strumento per inviarti il Bollettino, avevamo come la senzazione che le mail fossero diventate meno personali.

Effettivamente la cosa che più mi manca è poterti scrivere INVOCANDO il tuo nome, cioè Substack non lo permette, perché per lui/they/them tu sei solo un indirizzo email. Non ti sto a tediare sui dettagli tecnici, anche perché non li conosco, ma non posso più scrivere ciao {{first_name}}, perché tu leggeresti solo {{first_name}}, me lo confermi?

Questo mi manca molto.

In compenso però, per come è fatto Substack, posso personalizzare una parte del Bollettino che leggerà solo chi riceve il Bollettino via email. Per chi, come me, è iscritto a mille newsletter di Substack, ah tra l’altro se vuoi vedere quali sono puoi cliccare sul mio profilo e vedere i miei ‘Reads’, credo. Dicevo, io leggo le newsletter direttamente in Substack (sia app che sito), per cui via email non ricevo più niente. Quindi questa parte non la leggerò e chissà di quante altre email non ho potuto leggere le intro.

Ma tu la stai leggendo, è questo per me l’importante.

Vedi? Questi sono i miei pensieri. Quando sono sulla scogliera, di spalle, con il mare in burrasca e lo sguardo sull’orizzonte, a questo sto pensando.

Progetti

Ho pubblicato un nuovo progetto, l’identità e sito per Social Seed, un’agenzia che supporta le imprese sociali, la pubblica amministrazione e le organizzazioni nella progettazione di politiche e servizi.

La home del sito, su desktop e su mobile
Guarda il progetto completo sul mio sito

Veniamo all'elenco numerato più intrepido del webbe:

  1. ho scoperto l'esistenza di Studio Folder, un duo di architetti designer artisti che utilizza la natura e il mutamento climatico come argomento di ricerca, il tutto mescolato con la tecnologia e l'arte visiva. Li ho letti menzionati da Wu Ming che parlava del loro (di Studio Folder) progetto Italian limes che indaga i confini nazionali tra Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia attraverso l'uso di strumenti tecnologici. In pratica, utilizzando sensori e dispositivi GPS, il progetto Italian limes mappa le variazioni dei confini geografici dovute ai cambiamenti climatici, sui crinali delle Alpi, offrendo una riflessione critica sul concetto di frontiera. È un gran bel trip, e la cosa migliore per capire è andare su italianlimes.net.

    • Nota a margine: il loro sito, come spesso accade per i siti degli artèst' (da pronunciare con accento generico, ma marcato) sono spesso bellissimi e/ma poco usabili. In questo caso in homepage c'è un video a tutto schermo (più precisamente dovremmo dire a tutto viewport, per fortuna non è concesso ai siti andare in full screen automaticamente) tutto bianco, perché c'è la neve, e l'unica cosa che ti viene da fare è cliccare sul play in basso a sinistra.

      • Non puoi scrollare, non puoi cliccare da nessuna altra parte. Penserai che il video sia l'unico contenuto del sito, ma non può essere dai. Non c'è un menu, un about, un qualcosa? Invece c'è qualcosa di cliccabile, è un tasto tondo (LOL) con scritto Explore in bianco con fondo trasparente che essendo sopra la neve del video non si vede.

        • Usabilità versus arte, io non credo che siano incompatibili, ma so che artistз, architettз e altrз mie amichз antepongono l'impatto artistico, spesso minimalista a ogni costo, a scapito dell'usabilità.

          • Cioè ma poi, voglio dire, ti si ritorce contro se la gente non capisco come proseguire l'esplorazione dalla tua homepage.

            • O no? Dimmi tu
  2. non suono nessuno strumento ma amo la musica, e uno dei miei idoli, forse lo sai già, è Jack White, ex White Stripes. Non sto a ripeterti che oltre a fare musica ha creato una etichetta discografica, Third Man Records, con un focus particolare sull'analogico, vinili, ma anche pedaliere per distorcere il suono delle chitarre elettriche. Jack White e il suo team hanno un occhio e un gusto raffinato per il branding, ad esempio l'identità visiva della Third Man Records è tutta gialla e nera, il logo è semplice e ripetuto all'infinito, e nei suoi negozi lo staff ha delle divise bellissime coordinate. A corroborare questa mia adulazione per l'artista (che se anche vuole avere qualche figlio fuori dalla sua relazione principale lo accetterei) ti segnalo questa pedaliera che sembra dare al suono della chitarra un suono cavernoso, la pedaliera si chiama La grotte e il suo spottino video è super cool. Come pure la grafica dell'oggetto stesso.

  3. dopo sette anni di inattività i ragazzi di Every Frame a Painting, che contano 2 milioni di iscritti al loro canale YouTube dove parlano di tecnica del racconto cinematografico, tornano con una bella disamina di quel tipo di inquadratura doppia in cui due persone, nei film, dialogano.

  4. vabbè Teresa Ibarra è una genia. È una ingegnera software con la passione per i dati e la loro analisi che, per sfizio, ha utilizzato l'intero corpus dei messaggi di testo col proprio ex partner per farne analizzare il sentiment ad uno strumento che si chiama Vader. Lo strumento esegue un processo di identificazione e categorizzazione computazionale delle emozioni espresse in un testo come positive, negative o neutre. Vabbè è più facile se lo vedi.

  5. hai presente che quando si è adolescenti ci si presta delle cose e per un motivo o per l'altro alcune di queste cose non tornano più indietro? Beh io mi sono ritrovato con la videocassetta Welcome to hell del 1996 della Toy Machine che apparteneva al mio amico Edo (Edo se mi leggi risentiamoci!). Toy Machine è l'azienda di skateboard fondata nel 1993 dal leggendario skater Ed Templeton e come tutti i marchi skate anni 90 avevano delle grafiche fighissime. I loro mixtape erano un concentrato di trick, musica, riprese fisheye, cemento, corrimano, cadute, baggy trousers, tutto molto sgranato e raw. Ora Welcome to hell è visibile integralmente su YouTube! Buona visione

  6. mi piace vedere video di gente che produce delle cose strane solo il LOL, e Guy Dupont è uno di questi. I bumper sticker sono adesivi attaccati ai paraurti delle auto, soprattutto negli Stati Uniti. Sono rettangolari larghi e hanno una tipografia brutalista. Questo tizio voleva inventare un bumper sticker nel filone 'Continua a suonare il clacson, sto ascoltando < nome della canzone >' che però mostrasse in tempo reale la canzone che stava ascoltando. Quindi ha ingegnato un sistema con uno schermino led, alimentato dalla luce della targa, con un micro computer arduino attaccato e tanti altri ammennicoli e l'ha raccontato in questo video davvero ben confezionato.

  7. Fratelli Carbonai è un documentario pubblicato dal New Yorker girato nel 2022 in località Serra San Bruno, provincia di Vibo Valentia, tra alcuni carbonai dove un ragazzo del Mali ha trovato lavoro. Il documentario è bellissimo, dura 17 minuti e raccoglie le storie e i caratteri sia dei carbonai (Salvatore, Pasquale e tre diversi Bruno) che di Fofana, il ragazzo del Mali.

    1. Per approfondire qui c'è un articolo di Sette sui carbonai calabri
  8. ho apprezzato molto la conferenza intitolata An Exploration of Angel DeCora's Design and Lettering Work di Neebinnaukzhik Southall, fondatrice del Native Graphic Design Project, che esamina il lavoro di Angel DeCora (1871--1919) una designer, artista, illustratrice ed educatrice nativa americana Ho-Chunk. I progetti grafici di DeCora sono bellissimi e guardandoli ti rendi conto di quanto il filone new folk odierno nella grafica di alcuni studi americani (Land quanto vi amo) hanno preso ispirazione da lei.

Iniziamo?

Vogliamo parlare del tuo progetto? Siamo qui.

Lets gooooooooo