In questo episodio della rubrica Ricerca visiva quotidiana dò un’occhiata e commento la grafica del sito di uno dei più importanti musei d’arte contemporanea d’Europa: lo Stedelijk Museum di Amsterdam. La sua identità visiva, introdotta nel 2012 e progettata da Mevis & Van Deursen è brutale.
Per chi se ne intende davvero ecco due info in più sullo Stedelijk.
Prima dell'attuale identità visiva, lo Stedelijk adottava un design visivo più tradizionale, caratterizzato da un uso meno audace della tipografia e una palette di colori più convenzionale. Nel 2009 vinse il concorso per l’identità visiva l’Atelier Pierre Di Sciullo.
Questa identità è stata cambiata solo tre anni dopo, nel 2012, con l'obiettivo del museo di mantenere la propria posizione all'avanguardia nell'arte moderna e contemporanea.
Il nuovo progetto è stato curato da Mevis & Van Deursen, un duo di designer olandesi noti per il loro approccio innovativo e sperimentale. Il progetto ha portato una rivoluzione nel modo in cui il museo si presenta al pubblico.
La nuova identità si basa sul font Union Union progettato dal designer ceco Radim Peško.
Uno stile tipografico audace e minimalista, con una palette di colori monocromatica che accentua la modernità e la semplicità. Il logo, una "S" stilizzata, è diventato simbolo di riconoscibilità immediata, riflettendo l'essenza del design moderno e del brutalismo.
Altri musei e l'Ispirazione brutalista
Il Museo Stedelijk non è l'unico a utilizzare un design ispirato al brutalismo. Anche altri importanti musei nel mondo hanno adottato elementi di questo movimento architettonico e di design per le loro identità visive.
Tra questi, il Museo d'Arte Contemporanea di Chicago (MCA) e il Barbican Centre di Londra sono esempi prominenti. Entrambi i musei utilizzano una grafica caratterizzata da tipografie robuste, linee nette e una struttura visiva che privilegia la funzionalità e l'impatto visivo.
Linkografia:
il post di presentazione della nuova identità sul sito dello Stedelijk (2012)
Il post su Fonts in use (2012)
