Il chiacchiericcio di questi giorni sul servizio fotografico di Oliviero Toscani a Maria Elena Boschi mi ha incuriosito, perché il lavoro di Toscani mi piace da sempre. Il suo stile comunicativo è (o forse «era», boh) un punto di riferimento per me. Nella seconda metà degli anni Novanta ero abbonato a Colors, la rivista che dirigeva insieme ad un manipolo di giovani fotografi e grafici di base a Fabrica. Colors, ripensandoci adesso, ha davvero avuto un ruolo chiave nell’indirizzare il mio brancolante sguardo su un tipo di comunicazione visiva diretta, energica e pulita. Penso che Colors esca ancora, devo controllare. Ho controllato (è proprio La vita in diretta qui eh), non esce più, ma il sito è ancora stra pieno di contenuti interessanti.
Torniamo ad oggi, tutto questo preambolo era per spiegarti il perché sono affezionato a Toscani. Insomma voglio vedere questo nuovo lavoro.
Il servizio è stato commissionato dal magazine Maxim, diciamo una rivista che non mi ha mai attratto e che conosco talmente poco che pensavo addirittura che fosse una rivista ‘femminile’. Ho controllato sul loro sito e in homepage figurano: ✓ auto, ✓ moto, ✓ donne nude, ✓ problemi cardiovascolari. Non ho più dubbi: è una rivista per piacioni semplicioni.
Al di là della discutibile fama del magazine mi dico che Toscani sarà sempre Toscani, voglio vedere le foto, vado sul drammatico sito del magazine, ma c’è solo l’invito ad andare in edicola o un video di presentazione con la nostra Maria Elena che guarda in camera, il tutto sembra confezionato dai ragazzi dell’oratorio.
In giro sul web, per vedere qualcosa, ho dovuto inquinare la mia cronologia visitando Libero o Il Giornale i quali parlano di «Immagini tragicomicamente incolori». Non lo saprò mai se lo erano davvero, ma pazienza. JOMO! Dopo ti spiego cosa vuol dire.
Tutto questo pippone era per dire che non ho visto le nuove foto di Toscani, e forse è un bene, in compenso però mi è tornata in mente Colors ed è sempre un buon momento per riguardare le copertine storiche e vivere un flashback.
Insommamente, ciancio alle bande e veniamo all lista numerata più cardiovascolare del web:
- Ho pubblicato un nuovo lavoro: il progetto di rebranding per una cooperativa sociale di Bologna, La Piccola Carovana. Ho disegnato centinaia di cammelli, prima di arrivare a quello giusto, ma cammelli a parte è un lavoro che è durato tre anni e mi è piaciuto da matti. Siamo partiti dal rifacimento del logo per arrivare a tutte le sue varianti, alla grafica per edifici, a quattro siti internet collegati ma indipendenti, a tutta la cancelleria, le divise dello staff ecc. Guarda il progetto
- Ho raccontato, in un post del blog, lo struggimento del grafico alla ricerca della griglia perfetta per organizzare i contenuti su una pagina. Unico problema: quando la pagina è web, e non ha delle dimensioni fisse :-( Leggi Alla ricerca della griglia perfetta.
- Ho anche tratteggiato un omaggio alla bellezza dell’orario dei treni, sì quel cartellone gigante che c’è in stazione, suddiviso in colonne, suddiviso in ore. Racconto di quanto è usabile, bello e volendo anche rassicurante. Leggi La bellezza dell’orario dei treni
- Continuo a dare aria alla bocca su Radio Boshi, riassunto pomposo delle puntate recenti: gestione della rabbia nel rapporto fornitore/committente, cultura pop tramite le storie di Insta, impressioni della metropoli su ragazzo di provincia, e cose così. Non sei ancora su Radio Boshi? Unisciti subito e lasciati sorprendere dall’imprevisto.
- Sono da sempre appassionato di vintage design e cose affini. Conserve the sound è un sito dove puoi ascoltare che suono fanno alcuni pezzi storici di design quando li usi, una vecchia macchina da scrivere, un proiettore di diapositive Leica, un vecchio rasoio ecc. Ascolta e godi anche tu.
- Qualche settimana fa aveva fatto notizia un tipo che si faceva la barba su un treno a New York. Naturalmente la reazione automatica è «che schifo» e così sembrava il sentiment generale. Qualche giorno dopo esce la notizia che è un senza fissa dimora, appena uscito da un dormitorio, che non aveva avuto il tempo di radersi prima ma che stava andando ad un appuntamento importante che avrebbe potuto risollevarlo. Da qui la motivazione.
- L’Oulipiste è uno strumento musicale collaborativo creato da Uncanny Valley Studio per una performance non so neanche io dove. Perché te ne parlo, perché c’è un video di come funziona questo strumento, ed è meraviglioso. Come se non bastasse hanno ricostruito lo strumento online e puoi anche tu intripparti a creare musica in una maniera talmente intuitiva che resteresti lì per delle ore. Dimmi puoi se una volta provato riesci a smettere facilmente. Io non ce l’ho fatta.
- Ascoltando in un podcast Mark Graham, direttore della Wayback Machine di Internet Archive, ho scoperto una di quelle cose che ti svoltano la giornata: esiste una cosa chiamata Powerpoint Karaoke, ovvero una disciplina in cui il partecipante deve fare una presentazione basata su slide che non ha mai visto prima. Non è geniale? Ovviamente si fa per il LOL. Quelli di Internet Archive, benedetti siano sempre per il loro lavoro, ne hanno fatto una variante basata su slide provenienti dalla loro collezione ‘militare’ Military Industrial Powerpoint Complex collection e l’hanno chiamata la Military Powerpoint Karaoke. Qui il video della serata. Vale.
- Come sai sono usciti i nuovi telefoni di Apple giganteschi e il grande Luke Wroblewski ha comparato, in una sola immagine, la risoluzione del primo iPhone con l’ultimo appena uscito. Riassumendo il concetto: «the original iPhone screen is almost the size of one app icon on the iPhone XS Max.». Guarda l’eloquenza di questa immagine e, per favore, accendi un cero per noi che progettiamo pagine web che devono funzionare in entrambi i contesti.
- Un tumblr dedicato solo alla bellezza dei pannelli di controllo, quelli fisici: Control Panel, In praise of dials, toggles, buttons, and bulbs. Sono così appassionato di queste cose che ne ho fatto una tshirt: Emmaboshi Radio, un omaggio ai quadranti delle radio vintage.
- Bellissimo il verbale della riunione di Qualcosa, la rivista letteraria curata da Paolo Nori. È surreale e molto in stile Paolo Nori. Fidati, dacci un’occhiata per vedere l’intelligenza in azione. È sempre una bella esperienza. Aggiungo solo che la casa editrice, o il contenitore, o il nome del sito, non saprei, si chiama To Soréla Entertainment.
- Boh, ne avrei tante altre di cose da mettere, ma non vogliamo mica fare notte, per cui me le tengo, o te ne parlo su Radio Boshi, oppure chissene. Sai che esiste la sindrome FOMO (Fear Of Missing Out, cioè paura di perdersi qualcosa di importante), beh sta nascendo la filosofia JOMO (Joy Of Missing Out) e devo dire che mi attrae. Per cui! In italiano il movimento potrebbe chiamarsi CHISSENE. Magari esiste già.
- Alla fine di ogni bollettino mi sento come alla fine di una maratona, e ci siamo insieme, perché siamo qui in due, esausti e felici.
- Se vuoi sentire qualcosa di inaspettato sintonizzati su Radio Boshi o ascolta la playlist Boshimani su Spotify.
- Scrivimi, rispondimi, usa Telegram per mandarmi quel vocale che non manderesti a nessuno, raccontami come te la passi, altrimenti qui parlo solo io.